Ekstasis

Come mi mancano quei momenti di frenesia che precedono l'uscita del Santo nelle processioni siciliane.

La gente ti spinge, ti pesta i piedi, ti chiede di spostarti, gli dai noia! 

"Chi sei? Cosa vuoi dal mio Santo? C'ero prima io! Te nemmeno lo conosci!"

Devi lottare per vedere e figuratevi per fotografare!

E' una prova più fisica che mentale ma ti rende vivo e parte di tutta questa eccitata confusione.

La Sicilia è cambiata inevitabilmente e così anche i siciliani ma durante la festa essi tornano ad essere gli stessi di centinaia di anni fa.

Hanno lo stesso fervore e si sentono onorati di poter portare sulle spalle il peso della statua per salite ripide e discese rompicollo.

A far da contorno alla festa ci sono gli immancabili botti e fuochi d'artificio, i canti e le preghiere fino a che il fercolo, terminato il suo faticoso giro, non rientra nella Chiesa Madre tra gli applausi.

Questa è la spettacolare messa in scena delle emozioni di questa gente che aspetta un anno per poter esternare la propria felicità o il proprio dolore in un misto tra recitazione e devozione, tra esternazione barocca e pio raccoglimento.